Pavese, La luna e i falò

L'opera

La luna e i falò è l’ultimo romanzo di Cesare Pavese. Viene composto con una rapidità straordinaria: concepito – come testimoniano gli appunti preparatori – nel giugno del 1949, è scritto tra il 18 settembre e il 9 novembre 1949, per poi uscire nell’aprile del 1950.
Questa sicurezza nella stesura, che stupisce lo stesso Pavese («È certo l’exploit più forte sinora»), è il frutto di una gestazione dell’opera iniziata in realtà ben prima del 1949, con la scrittura dei racconti giovanili e dei primi versi. Ne risulta un romanzo definito dalla critica la summa della produzione pavesiana.

Il protagonista del romanzo, Anguilla, ritorna dall’America al suo paese nelle Langhe dopo la seconda guerra mondiale. Nella narrazione si alternano il presente del ritorno e il passato del ricordo. Anguilla si rende presto conto che niente è come lo ricorda, che i luoghi e le persone che conosceva sono cambiati e che l’Eden della sua infanzia è ormai perduto.

Edizione critica (PDF)


L’edizione, preceduta da un’attenta lettura degli appunti preparatori alla stesura della Luna e i falò, ricostruisce la genesi del romanzo dagli autografi alla stampa. L’apparato dell’edizione include le varianti del manoscritto e del dattiloscritto, entrambi conservati presso l’Archivio Gozzano-Pavese di Torino.

A cura di Miryam Grasso
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